Patrimonio

Introduzione

Il Museo archeologico ospita i rinvenimenti effettuati nel territorio comunale di Santadi e nel comprensorio del Basso Sulcis. I reperti, frutto di scavi sistematici o di ricerche di superficie, sono esposti secondo un criterio cronologico che testimoniano le vicende umane del territorio dal Neolitico fino all’Età Tardo antica. L’esposizione è distribuita su più sezioni, quella preistorica che accoglie reperti appartenenti alle fasi che vanno dal Neolitico all’Eneolitico e quella protostorica e storica dove sono esposti reperti archeologici che coprono il periodo che va dall’Età del Bronzo antico al VI secolo dopo Cristo.

Bonu Ighinu

Vaso carenato da Tattinu - Nuxis. Cultura di Bonu Ighinu (Neolitico Medio I)

Il Neolitico antico e medio

La prima vetrina ospita materiali del Neolitico antico e medio.

Particolarmente rilevanti sono gli strumenti litici in ossidiana e selce, in osso e le ceramiche a decorazione impressa della fase cardiale del Neolitico antico (VI millennio a.C.) provenienti da raccolte di superficie effettuate nei ripari sotto roccia di Perda Tuvura, Nurchis e nella grotta Cirixì in territorio di Santadi.

La fase del Neolitico medio (V millennio a.C.) è rappresentata dalla nota ciotola carenata con decorazioni “a clessidra” della cultura di Bonu Ighinu (5000-4500 a.C.) proveniente dal riparo di Tattinu – Nuxis e dalle ceramiche vascolari e manufatti in osso della cultura di San Ciriaco (4500-4000 a.C.) dai siti di S. Anna Arresi, Is Solinas – Masainas e Tattinu – Nuxis. A questa fase sono ricondotti anche i pomi sferoidi provenienti dal sito di Sa Sedda ‘e su Schisorgiu – Santadi e le tre statuine in osso rinvenute presso la grotta di Monte Meana – Santadi, oggi esposte presso il Museo Archeologico Nazionale di Cagliari.

Il Neolitico recente

La seconda vetrina è interamente dedicata alla produzione materiale della cultura di San Michele di Ozieri (IV millennio a.C.).

Sono esposti materiali provenienti dai siti e villaggi neolitici di Sant’Anna Arresi, S’Arriorgiu – Villaperuccio, Is Solinas – Masainas e dalla necropoli di Montessu sempre in agro di Villaperuccio. Si tratta di vasi globulari, carenati, a cestello, pissidi e tripodi decorati nel classico stile Ozieri con motivi a spirali, festoni, così come frammenti ceramici con decorazioni a rilievo, plastiche e incise, a motivi zoomorfi e antropomorfi.

Particolarmente interessante la raffigurazione, sulla superficie di un vaso proveniente da Masainas, di una dea madre del tipo “a placca intera”, disposta all’interno di un motivo stellare.

La produzione litica è rappresentata da un ricco strumentario in ossidiana (punte di freccia, lame, grattatoi) e selce (lame e coltelli). La tessitura e l’utilizzo di fibre vegetali in quest’epoca sono attestati dalla presenza di fusaiole litiche e fittili e da frammenti di ceramica con decorazione impressa di stuoie vegetali.

Cultura di Ozieri

Vaso a cestello con decorazione a spirali dall'insediamento di S'Arriorgiu - Villaperuccio. Cultura di San Michele di Ozieri (Neolitico Recente)

Statua menhir

Statua menhir da S. Giovanni Suergiu. Età del Rame

L’Eneolitico iniziale

Nella terza vetrina sono esposti manufatti della prima fase dell’Età del rame o Eneolitico (inizi III millennio a.C.).

Si tratta di vasi carenati con piede a tromba, ciotole, vasi globulari quasi del tutto privi di decorazione, ricondotti alla fase culturale di Abealzu – Filigosa (3000-2700 a.C.) per lo più provenienti dalla necropoli di Montessu di Villaperuccio.

In questo periodo è attestata una produzione metallurgica rappresentata da piccoli anelli o vaghi in rame e argento e da una grappa di restauro in piombo. Fuori vetrina è l’eccezionale statua-menhir rinvenuta nel 2010 nel territorio di S. Giovanni Suergiu e ricondotta da Enrico Atzeni all’Età del rame.

Si tratta di un monolite piano-convesso raffigurante una figura maschile che mostra nella parte piana il viso con naso a pilastrino e arcata sopraccigliare ben marcata, una calotta sulla testa ed una mantellina sulla schiena. Sulla parte frontale in basso sono rappresentate le mani ricondotte al ventre ed un elemento longitudinale che termina con una coppella. Tutto l’insieme dell’immagine rimanda ad una raffigurazione fallica.

L’Eneolitico medio e finale

La fase medio – finale dell’Eneolitico o Età del rame è rappresentata dalla cultura di Monte Claro (2700-2400 a.C.) e dalla cultura del Vaso campaniforme (2400-2200 a.C.).

Nella quarta vetrina sono esposte ceramiche di questa fase rinvenute nella necropoli di Montessu – Villaperuccio e nelle grotte di San Paolo – Santadi e di Acquacadda – Nuxis. Si tratta di contenitori di grande formato, di brocche e anforette dal lungo collo, dalle caratteristiche decorazioni a scanalature o impresse. Tra i manufatti metallici un pugnale in rame perfettamente conservato rinvenuto nella necropoli di Montessu.

La fase del Vaso Campaniforme è attestata da un tipico vaso a campana e boccali da Pani Loriga, da frammenti decorati da Grotta San Paolo e dai tripodi provenienti da Montessu. A questa fase si fa riferire anche un’accetta in rame rinvenuta nella grotta Pirosu.

Pugnale Monte Claro

Pugnale in rame dalla tomba 7 della necropoli di Montessu - Villaperuccio. Cultura di Monte Claro (Eneolitico)

Tripode Bonnanaro

Tripode da località sconosciuta Santadi. Cultura di Bonnanaro (Bronzo Antico)

Il Bronzo antico

Nella quinta vetrina sono esposti reperti della fase del Bronzo antico della cultura di Bonnanaro (2200-1800 a.C.). Si tratta di corredi di sepolture costituiti da ceramiche inornate, prevalentemente tazze, ciotole alcune con la caratteristica ansa a gomito, provenienti da varie tombe della necropoli ipogeica di Montessu.

Tra tutti spicca il corredo della tomba 10 caratterizzato da una molteplicità di forme vascolari (poculi, scodelline, vasetti miniaturistici) e da pugnali in rame. Due tripodi con ansa a gomito provengono da una località imprecisata di Santadi. Tra le ceramiche dei corredi di Montessu alcune piccole scodelle con risega interna si riferiscono alla fase piena dell’età nuragica durante il Bronzo Recente (1400-1200 a.C.).

Il Bronzo medio e recente

La sesta vetrina mostra reperti della prima fase dell’Età nuragica: sono presenti frammenti di una pisside con orlo a tesa e decorazioni impresse nello stile di San Cosimo del Bronzo medio (1700-1500 a.C.), due olle globulari ed un frammento di coppa di cottura dalla tomba 33 di Montessu. Rappresentative del Bronzo recente (1400-1200 a.C.) sono alcune grandi scodelle provenienti da S. Anna Arresi.

In basso è esposto un frammento di parete decorata staccatasi da una tomba ipogeica di Montessu.

San Cosimo

Pisside con decorazione metopale dalla tomba 33 di Montessu - Villaperuccio. Facies di San Cosimo (Bronzo Medio)

Lucerne

Lucerne dalla grotta Pirosu - Santadi. I Età del Ferro

Il deposito votivo della grotta Pirosu – Su Benatzu

La vetrina n. 7 espone il numeroso repertorio di ceramiche provenienti dal deposito votivo della grotta-santuario Pirosu in località Su Benatzu.

Scodelle a calotta con risega interna e conche dimostrano l’utilizzo della grotta durante la piena fase nuragica (1400-1200 a.C.) così come una molteplice serie di ollette miniaturistiche a tre e quattro piccole anse. Alcune ciotole carenate si inquadrano nel Bronzo Finale (1200-1000 a.C.) mentre le caratteristiche lucerne a goccia si riferiscono alla prima età del Ferro (1000-800 a.C.).

Completa l’esposizione dell’eccezionale contesto votivo della Grotta Pirosu la fedelissima riproduzione del tripode di tipo “cipriota” e del pugnale ad elsa gammata i cui originali sono esposti al Museo Archeologico Nazionale di Cagliari.

La necropoli di Pani Loriga

La vetrina è dedicata agli aspetti funerari della fase fenicio-punica. Sul piano alto sono presenti i tipici corredi funerari provenienti dalle tombe a incinerazione di età fenicia di Pani Loriga costituiti da brocchette con orlo a fungo, brocche ad orlo bi-trilobate, piattini (VI sec. a.C.). Un askos zoomorfo è stato recuperato nell’area delle tombe a fossa. Un bracciale e alcuni anelli in bronzo in associazione ad una coppa con fondo ad anello da Montessu testimoniano il riutilizzo della necropoli neolitica in età punica.

Nella parte bassa sono esposte alcune anfore da Pani Loriga utilizzate spesso come letti funerari nel rituale funerario a enchytrismòs. Un orciolo di tradizione nuragica dalla tomba I di Pani Loriga ospitava le ceneri del defunto.

Pani Loriga

Brocca con orlo a fungo dalla necropoli a fossa di Pani Loriga - Santadi. Età fenicia

Kotyle - Pani Loriga

Kotyle tardo corinzia dall'insediamento abitativo di Pani Loriga - Santadi. Età punica

L’insediamento abitativo di Pani Loriga

La vetrina 9 mostra i materiali provenienti dalle aree abitative puniche A e B di Pani Loriga. Si tratta di forme di utilizzo comune nell’ambito delle attività di cucina come vasi da mensa, piatti, tegami, scodelloni e da conservazione, come l’imbuto e l’anfora a siluro.

Particolarmente significative sono le produzioni esotiche come la kotyle tardo corinzia, lo skyphos attico attribuito al pittore di Haimon, la coppa su piede di produzione etrusca, l’unguentario policromo in pasta vitrea ed il sigillo scaraboide con scena di caccia al cervo tutti elementi che denotano la circolazione di produzioni allogene tra la fine del VI e gli inizi del V sec. a.C..

La fase romana e tardo antica

La vetrina espone rinvenimenti del periodo romano e alto medioevale. Sul piano alto un supporto in forma di Sileno faceva parte di un braciere di tipo ellenistico diffuso anche in Grecia.

Attestazioni di santuari nel territorio sono presumibili dal ritrovamento di un ex-voto in ceramica in forma di piede ed una lucerna a tazzina. Tra gli oggetti d’uso comune un chiodo in bronzo, un peso in piombo e pesi da telaio in ceramica. Un pregiato specchio in bronzo del I-II sec. d.C. faceva parte del servizio di toilette di una ricca donna romana. Un bacile in ceramica “fiammata” attesta la frequentazione del nuraghe Sanna – Santadi durante il III sec. d.C. Nel piano basso brocche “campidanesi” da Giba e Santadi costituiscono i corredi funerari di tombe datate tra IV-VI sec. d.C..

Specchio bronzo

Specchio in bronzo da Is Piroddis - Santadi. Età romana

Bibliografia

  • Atzeni E. 1972, Montessu (Santadi), Rivista di Scienze Preistoriche XXVII, p. 477.
  • Barreca F. 1966, L’esplorazione topografica della regione sulcitana, Monte Sirai III, Studi Semitici 20, pp. 133-170.
  • Botto M. 2016 (a cura di), Il complesso archeologico di Pani Loriga, Sardegna archeologica 61, Delfino editore, Sassari.
  • Forresu R. 2012, Pani Loriga. Preistoria e Protostoria, La Provincia del Sulcis Iglesiente 17, p. 6.
  • Tore G. 1975 (1973-1974), Notiziario archeologico. Ricerche puniche in Sardegna, Studi Sardi 23, pp. 365-374.
  • Tore G. 1995, L’insediamento fenicio-punico di Pani Loriga di Santadi (Cagliari), in V. Santoni (a cura di), Carbonia e Sulcis: archeologia e territorio, Oristano, pp. 239-252.

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